Teatro

Eleonora Pimentel Fonseca diventa stabile al Palazzo Serra di Cassano

Eleonora Pimentel Fonseca diventa stabile al Palazzo Serra di Cassano

Eleonora Pimentel Fonseca rivive ogni primo week-end di ogni mese dal 2 e 3 dicembre al Palazzo Serra di Cassano di Napoli, “con civica espansione di cuore”.

Il progetto Teatro della Filosofia, all'insegna della sensibilizzazione civile, accoglie stabilmente al Palazzo Serra di Cassano di Napoli, sede dell'Istituto Italiano di Studi Filosofici, lo spettacolo Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore, scritto, diretto e interpretato da Riccardo De Luca con Annalisa Renzulli nei panni di Lenòr e con Francesca Rondinella, Gino Grossi, Salvatore Veneruso, Maria Anna Barba, Dario Barbato e Lucrezia Delli Veneri.

Eleonora Pimentel Fonseca, o la catarsi civile

A partire dal 2 e 3 dicembre, e per i seguenti primi fine settimana di ogni mese, Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore sarà inscenato e rappresentato con il fine di mantenere sempre vivo il sentimento che ha caratterizzato la Rivoluzione partenopea, simboleggiata dalla figura di Eleonora, ovvero il sentimento di appartenenza: appartenenza alla terra, appartenenza alla lingua, appartenenza ai valori. Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore è infatti il dramma storico del 1799 che trova piena esplicazione nei pensieri, nelle parole e nei silenzi di Eleonora. Il senso appartenenza si esplica paradossalmente nello scontro tra ideale e reale, tra utopia e distopia, tra luce e ombra. Quanto più il popolo, manovrato dai poteri alti, si rende destinatario mancato del dialogo tentato da Eleonora, tanto ella fonde il suo animo con la città di Napoli a cui sentimentalmente appartiene. L'ideale e l'utopia, che rispondono di "Libertà, Uguaglianza, Fratellanza", trovano piena realizzazione nel pensiero illuminato di Eleonora, costretto però a doversi scontrare con l'ombra delle trame politiche che usano l'ignoranza del popolo come base dei loro poteri.

“Forse un giorno ne gioverà il ricordo"

Dal dramma individuale si giunge al dramma storico attraverso la cui riproposizione si auspica quell'aristotelica catarsi umana allo scopo di mantenere vivo nelle coscienze contemporanee i valori su cui si fonda il viver civile. Un messaggio che dal 1799 è proiettato nell'avvenire, una speranza che non muore, e che si concretizza nel verso virgiliano leggendariamente appartenuto a Eleonora Pimentel Fonseca: «Fosan et heac olim meminisse iuvabit» (Virgilio, Eneide, I, v. 203).